Viviamo Santamente come la Santa Famiglia di Nazaret!

“Cari figli, sono piena di gioia per tutti voi che vi trovate sul cammino della santità. Vi prego di aiutare con la vostra testimonianza tutti quelli che non sanno vivere nella santità. Perciò, cari figli, la vostra famiglia sia il luogo dove nasce la santità. Aiutatemi tutti a vivere la santità specialmente nella vostra famiglia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”

Messaggio del 24 luglio 1986

La Famiglia di Nazaret è modello di santità. Santità vuol dire vivere in umiltà, obbedienza alla Volontà di Dio, perseveranza, fede e preghiera. Santità vuol dire vivere in unione profonda, uniti nell’amore, e sempre uniti a Dio, vivendo ogni pensiero, parola ed azione con profonda devozione ed amore, quell’amore che Gesù, Maria e Giuseppe ci hanno mostrato con la loro vita terrena: un amore contemplativo, silenzioso, umile, vissuto nel servizio, nella docilità all’azione dello Spirito Santo, fatto di tanti gesti umili, semplici, comuni, quotidiani; un amore vissuto nella carità, nella caritas che è Dio, che è amore.

Seguiamo l’invito della Madonna che da Medjugorje ci invita continuamente alla santità nelle nostre famiglie come nel seguente messaggio natalizio del 2006:

Messaggio del 25 dicembre 2006 (Messaggio straordinario dato a Jacov)
“Cari figli, oggi è un grande giorno di gioia e di pace. Rallegratevi con Me. Figlioli, in modo particolare vi invito alla santità nelle vostre famiglie. Desidero, figlioli, che ogni vostra famiglia sia santa e che la gioia divina e la pace che Dio oggi vi manda regnino e dimorino nelle vostre famiglie. Figlioli, aprite i vostri cuori oggi, in questo giorno di grazia. Decidetevi per Dio e metteteLo al primo posto nella vostra famiglia. Io sono vostra madre. Vi amo e vi dono la mia benedizione materna.”

Così sia!

Prima lettura
1Sam 1,20-22.24-28
Samuele per tutti i giorni della sua vita è richiesto per il Signore.
Dal primo libro di SamuèleAl finir dell’anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuèle, «perché – diceva – al Signore l’ho richiesto». Quando poi Elkanà andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il suo voto, Anna non andò, perché disse al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia svezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre».
Dopo averlo svezzato, lo portò con sé, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore. Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 83
Beato chi abita nella tua casa, Signore.Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente. Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore. Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.
>Seconda lettura
1Gv 3,1-2.21-24
Siamo chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!
Dalla prima lettera di san Giovanni apostoloCarissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato. Parola di Dio
Canto al Vangelo (At 16,14)
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
>Vangelo
Lc 2,41-52
Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri.
Dal Vangelo secondo LucaI genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Parola del Signore

Viviamo l’Eucarestia con il cuore!

 “Cari figli, io sono sempre con voi, perché mio Figlio vi ha affidato a me. E voi, figli miei, voi avete bisogno di me, cercatemi, venite a me e fate gioire il mio Cuore materno.  Io ho ed avrò sempre amore per voi, per voi che soffrite e che offrite i vostri dolori e le vostre sofferenze a mio Figlio e a me. Il mio amore cerca l’amore di tutti i miei figli ed i miei figli cercano il mio amore. Per mezzo dell’amore, Gesù cerca la comunione tra il Cielo e la terra, tra il Padre Celeste e voi, miei figli, la sua Chiesa. Perciò bisogna pregare molto, pregare ed amare la Chiesa a cui appartenete. Ora la Chiesa soffre ed ha bisogno di apostoli che, amando la comunione, testimoniando e dando, mostrino le vie di Dio. Ha bisogno di apostoli che, vivendo l’Eucaristia col cuore, compiano opere grandi. Ha bisogno di voi, miei apostoli dell’amore. Figli miei, la Chiesa è stata perseguitata e tradita fin dai suoi inizi, ma è cresciuta di giorno in giorno. È indistruttibile, perché mio Figlio le ha dato un cuore: l’Eucaristia. La luce della sua risurrezione ha brillato e brillerà su di lei. Perciò non abbiate paura! Pregate per i vostri pastori, affinché abbiano la forza e l’amore per essere dei ponti di salvezza. Vi ringrazio..”

Messaggio del 2 dicembre 2015

Domenica 19 dicembre accendiamo la quarta candela dell’avvento, la candela degli angeli: essi annunciarono la nascita di Gesù ai pastori, e l’angelo Gabriele annunciò a Maria il concepimento del Nostro Salvatore, Gesù Bambino che nasce a Betlemme, il più piccolo tra i villaggi della Giudea, in tutta umiltà e povertà, in una grotta, al freddo e al gelo.

L’arcangelo Gabriele porta a Maria il lieto annuncio, e Lei va subito da Elisabetta. E nell’incontro con la cugina, nell’incontro tra Gesù e Giovanni, entrambi crescendo nel grembo delle due donne, è palpitante la meravigliosa gioia di quel momento.

Il tempo di Avvento che va concludendosi è un crescendo di pace e di gioia che culmina con la nascita di Gesù, nostra pace e nostra gioia.

 Se conosciamo Gesù, se riconosciamo Gesù nella nostra vita, lui che è la vita, anche noi saremo riempiti di un grande pace e di una grande gioia, quella gioia annunciata dagli angeli ai pastori:

“Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo.”

Gesù, nostra gioia e nostra pace, viene, e viene a salvarci. Lui è il nostro Salvatore, il nostro pastore, chiamato a pascere il suo gregge, il popolo di Dio. Gesù realizza la promessa di Dio Padre e viene per fare la Sua Volontà, così come ha fatto la Madonna: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola.”

Come Gesù e Maria siamo chiamati a fare la Volontà di Dio, questo è il modo migliore per entrare nel tempo del Natale: fare il proposito di affidarsi al Signore e fare sempre la Sua Volontà. Chiediamo aiuto a Gesù per fare la Volontà del Padre, perché è proprio Gesù che ci porta al Padre, è Lui la nostra porta! Gesù è il buon pastore che pasce il suo gregge, e viene a noi ogni giorno nella Eucaristia. In questo modo Gesù, il Suo Sacro Cuore, viene nel nostro cuore donandoci la sua gioia e la sua pace, attraverso l’Eucaristia. Viviamo perciò l’Eucarestia con il cuore! Vivere l’Eucarestia col cuore, vuol dire fare quanto ci insegna la Madonna nel suo messaggio del 2 dicembre 2015.

Così sia!

Prima lettura 
Mi 5,1-4
Da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele.
Dal libro del profeta Michèa Così dice il Signore:
«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!». Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 79
Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi. Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci. Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
>Seconda lettura
Eb 10,5-10
Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.
Dalla lettera agli Ebrei Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre. Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 1,38)
Alleluia, alleluia.
Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.
Alleluia.
>Vangelo
Lc 1,39-45
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Dal Vangelo secondo Luca In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Parola del Signore

Siamo sempre nella gioia!

“Siate sempre nella gioia!” (Poi la Vergine intona sorridendo il canto Cristo, nel tuo nome e scompare) Messaggio del 16 febbraio 1982

Accendiamo oggi la terza candela della corona dell’avvento, detta dei pastori, che ha un colore rosa, diverso da tutte le altre tre che sono di colore viola. Si distingue perché è la domenica “gaudete”, la domenica della letizia, della gioia.

“Siate sempre nella gioia” ci dice la Madonna, ed essere sempre nella gioia significa essere sempre in Gesù, perché è Lui la nostra gioia, è Gesù che ci dona la sua gioia e la sua pace! E che cosa vuol dire essere sempre in Gesù?

San Paolo ci dice:

“Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti.”

Ma cosa vuol dire: “siate sempre lieti nel Signore”?

In qualche modo ci risponde Giovanni il Battista, al quale gli chiedono: “che cosa dobbiamo fare?”.

La risposta è suggerita dalle sue parole: praticare la giustizia, essere compassionevoli, essere benevolenti, pieni d’amore, di bontà e di misericordia, non preoccuparci delle cose terrene e del futuro, affidandoci al Signore e facendo la Sua Volontà, riconciliandoci sempre con Dio e con i fratelli. Se seguiamo questi consigli, saremo sempre lieti, saremo sempre in Gesù, con Gesù e per Gesù.

San Paolo completa questa risposta nel seguente modo:

“La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.  E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.“

Essere nella gioia vuol dire essere leggeri, non avere pesi, essere come gli uccelli del cielo (Mt 6, -24-35). Essere come gli uccelli del cielo vuol dire poter volare, volare sopra la terra, senza essere invischiati e trattenuti dal peso delle cose terrene, librarsi in volo, e volare alto, verso il Cielo, volare spediti verso il Regno dei cieli, che già inizia qui ed ora, nel nostro cuore, se solo lo vogliamo, se solo apriamo il nostro cuore.

Così sia!

Prima lettura 
Sof 3,14-18
Il Signore esulterà per te con grida di gioia.
Dal libro del profeta Sofonìa Rallègrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia». Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Is 12
Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza. Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime. Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
>Seconda lettura
Fil 4,4-7
Il Signore è vicino!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. Parola di Dio
Canto al Vangelo (Is 61,1)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.
>Vangelo
Lc 3,10-18
E noi che cosa dobbiamo fare?
Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo. Parola del Signore

Siamo in gioiosa attesa!

“Apostoli del mio amore, figli miei: unitevi in preghiera con cuore vero e semplice, per quanto lontani siate gli uni dagli altri. “  “Incoraggiatevi gli uni gli altri nella crescita spirituale, come vi sto incoraggiando io”. “Veglio su di voi e sono con voi ogni volta che pensate a me”.

Messaggio del 2 ottobre 2015

Oggi accendiamo la seconda candela dell’avvento, la candela di Betlemme, per prepararci alla chiamata del Signore che viene. Cantiamo insieme con gioia: Vieni Signore, vieni!

Prepariamoci bene alla venuta del Signore, facciamoci trovare pronti. Nell’attesa dobbiamo agire: raddrizzare i nostri sentieri, chiedere perdono e perdonarci a vicenda riconciliandoci frequentemente con Dio (attraverso il sacramento della confessione) e con i fratelli, perdonare sempre, fare frutti degni della conversione (le 14 opere di misericordia), amarci gli uni gli altri come Dio ha amato e ama sempre ciascuno di noi ogni giorno della nostra vita, e soprattutto sempre vegliare e pregare.

L’avvento profuma di gioia, di attesa, di pace, di quella pace e gioia che possono venire solo dalla venuta di Gesù nel nostro cuore. E’ una gioia che però dev’essere meritata, conquistata, con qualche sacrificio: non è una gioia effimera, né passeggera, né a buon mercato, ma una Gioia Eterna per la quale dobbiamo fare un po’ di fatica, versare qualche lacrima, lungo il cammino.

Per raggiungere la salvezza di Dio, per guadagnare la gioia e la pace eterna, dobbiamo fare qualcosa, non ci si arriva così, senza far nulla. Che cosa dobbiamo fare?

Giovanni il Battista invita tutti gli uomini di buona volontà a convertirsi, a tornare sul retto cammino, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

Quest’avvento è veglia, attesa, preghiera, conversione: in una parola ci è chiesto di amare, di amare come Gesù ci ha amati.  Tutto questo perché ci viene annunciata una grande gioia, come quella dell’angelo ai pastori di Betlemme:: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo..”

Così sia!

Prima lettura 
Bar 5,1-9
Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura.
Dal libro del profeta Baruc Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione,
rivèstiti dello splendore della gloria
che ti viene da Dio per sempre.
Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio,
metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’Eterno,
perché Dio mostrerà il tuo splendore
a ogni creatura sotto il cielo.
Sarai chiamata da Dio per sempre:
«Pace di giustizia» e «Gloria di pietà».
Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura
e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti,
dal tramonto del sole fino al suo sorgere,
alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio.
Si sono allontanati da te a piedi,
incalzati dai nemici;
ora Dio te li riconduce
in trionfo come sopra un trono regale.
Poiché Dio ha deciso di spianare
ogni alta montagna e le rupi perenni,
di colmare le valli livellando il terreno,
perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio.
Anche le selve e ogni albero odoroso
hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio.
Perché Dio ricondurrà Israele con gioia
alla luce della sua gloria,
con la misericordia e la giustizia
che vengono da lui. Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 125
Grandi cose ha fatto il Signore per noi. Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia. Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.
>Seconda lettura
Fil 1,4-6.8-11
Siate integri e irreprensibili per il giorno di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési Fratelli, sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 3,4.6)
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Alleluia.
>Vangelo
Lc 3,1-6
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Dal Vangelo secondo Luca Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!». Parola del Signore