Apriamo e nutriamo bene il nostro cuore!

“Cari figli! Questo tempo è tempo di grazia e di preghiera tempo di attesa e di donazione. Dio si dona a voi perché lo amiate al di sopra di ogni cosa. Perciò, figlioli, aprite i vostri cuori e le vostre famiglie affinché quest’attesa diventi preghiera ed amore e soprattutto donazione. Io sono con voi, figlioli e vi esorto a non rinunciare al bene perché i frutti si vedono, si sentono, arrivano lontano. Perciò il nemico è arrabbiato e usa tutto per allontanarvi dalla preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Messaggio del 25 novembre 2018

Gesù oggi ci invita ad avere un tesoro buono nel nostro cuore:

L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene.”

La Madonna ci invita ad aprire il nostro cuore, affinché lo nutriamo di questo buon tesoro. Se nel cuore seminiamo la Parola di Dio, se lo annaffiamo con la nostra preghiera incessante, perseverante, con il cuore, allora il buon tesoro che è Gesù farà meraviglie con la nostra vita.

La parola rivela i pensieri del cuore, ma se nel nostro cuore è seminata e radicata la Parola di Dio, allora essa ci farà traboccare d’amore verso Dio e verso il prossimo, perché se c’è Gesù nel nostro cuore, Gesù che è amore, non sapremo altro che amare, donare e fare il bene.

Non rinunciamo dunque a fare il bene, ma per non venir meno, dobbiamo rimanere come dice San Paolo, “saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore”, perseverare nella preghiera, nei sacramenti, nell’Adorazione al Santissimo Sacramento dell’altare, nel vivere bene la Santa Messa, nel nutrirci quotidianamente del corpo e sangue di Gesù, nel purificare spesso il nostro cuore attraverso il sacramento della riconciliazione, nelle rinunce, sacrifici e, penitenze.

Questo è anche il modo migliore per iniziare al meglio la Quaresima ormai alle porte.

La prova che siamo sulla strada giusta è proprio quella di fare attenzione a ciò che esce dalla nostra bocca, ossia dal nostro cuore; ai nostri gesti, parole ed azioni, perché il buon albero si riconosce dai suoi frutti, come è il meraviglioso albero di Medjugorje: quante grazie e quante conversioni negli ultimi 40 anni!

Così sia!

 Prima Lettura

Non lodare nessuno prima che che abbia parlato.

Dal libro del Siracide
Sir 27,4-7, NV 27,5-8

Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
I vasi del ceramista li mette alla prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale
Dal Sal 91 (92)

  1. E’ bello rendere grazie al Signore.

E’ bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte. R.

Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio. R.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità. R.

Seconda Lettura

Ci ha dato vittoria per mezzo di Gesù Cristo.Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 15,54-58

Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
“La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?”
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Parola di Dio

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita. (Fil 2,15d-16a)

Alleluia.

Vangelo

La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,39-45

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: ‹Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio›, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda”.

Parola del Signore

Siamo piccoli, umili, puri di cuore!

“Cari figli vi ho invitati e vi invito nuovamente a conoscere mio Figlio,a conoscere la verità. Io sono con voi e prego che ci riusciate. Figli miei, dovete pregare molto per avere quanto più amore e pazienza possibile, per saper sopportare il sacrificio ed essere poveri in spirito. Mio Figlio, per mezzo dello Spirito Santo, è sempre con voi. La sua Chiesa nasce in ogni cuore che lo conosce. Pregate per poter conoscere mio Figlio, pregate affinché la vostra anima sia una cosa sola con lui. È questa la preghiera ed è questo l’amore che attira gli altri e vi rende miei apostoli. Vi guardo con amore, con amore materno. Vi conosco, conosco i vostri dolori e le vostre afflizioni, perché anch’io ho sofferto in silenzio. La mia fede mi ha dato amore e speranza. Vi ripeto: la Risurrezione di mio Figlio e la mia Assunzione al Cielo sono per voi speranza e amore. Perciò, figli miei, pregate per conoscere la verità, per avere una fede salda, che guidi i vostri cuori e sappia trasformare le vostre sofferenze e i vostri dolori in amore e speranza. Vi ringrazio”.

Messaggio del 2 febbraio  2016

La Madonna ci dice: “dovete essere piccoli, dovete farvi più piccoli degli altri”.  Per seguire la luce di Gesù dobbiamo essere piccoli, e con l’auto della fede, riempirci dell’amore di Cristo.

Gesù chiama ancora oggi ciascuno di noi. Non fa preferenze, ma per seguire Gesù occorre essere disponibili, e lo sono coloro che coltivano almeno una delle beatitudini da Lui indicate, come la povertà di spirito. Il povero di spirito si fa piccolo, come dice la Beata Vergine Maria, è povero di per sé, indipendentemente dalle ricchezze materiali, perché non vi è attaccato; è umile e puro di cuore, vigile ed in preghiera, pronto alla chiamata del Signore, consapevole che Gesù e Maria lo guardano e lo ascoltano, lo amano, lo comprendono, gli danno tanto affetto e consolazione.

Il povero di spirito non ha nulla: è come una tazza vuota pronta per essere riempita dell’amore di Gesù. Si abbandona alla Volontà di Dio, si fa strumento nelle sue mani. Il povero di Spirito è umile, mite, silenzioso, docile all’azione dello Spirito Santo.

Il povero di spirito cammina per le strade del mondo pur non essendo del mondo, pochi si accorgono di lui.

“Se volete essere felici, fatevi una vita semplice ed umile. Pregate molto e non vi preoccupate troppo dei vostri problemi: lasciateli risolvere a Dio e abbandonatevi a Lui!”

Così sia!

Nella Prima Lettura

Maledetto chi confida nell’uomo; benedetto chi confida nel Signore.

Dal libro del profeta Geremia
Ger 17,5-8

Così dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale
Dal Sal 1

  1. Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte. R.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene. R.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizio
né i peccatori nell’assemblea dei giusti,
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina. R.

Seconda Lettura

Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede.Dalla Prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi
1 Cor 15,12.16-20

Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è resurrezione dei morti? Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.

Parola di Dio

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Rallegratevi ed esultate, dice il Signore,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. (Lc 6,23ab)

Alleluia.

Vangelo

Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,17.20-26

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone.
Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.
Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.
Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.

Parola del Signore

Riconosciamoci peccatori!

“Cari figli ! Nel grande amore di Dio oggi vengo a voi per condurvi sulla via dell’umiltà e della mitezza. Prima stazione su questa via, figli miei, è la confessione. Rinunciate al vostro orgoglio e inginocchiatevi davanti al mio Figlio. Comprendete, figli miei, che non avete niente e non potete niente. L’unica cosa vostra e quello che possedete è il peccato. Purificatevi e accettate la mitezza e l’umiltà. Mio Figlio avrebbe potuto vincere con la forza, ma ha scelto la mitezza, l’umiltà e l’amore. Seguite mio Figlio e datemi le vostre mani, affinché insieme saliamo sul monte e vinciamo. Vi ringrazio.”

Messaggio del 2 luglio 2007

Per grazia di Dio tutto ci viene donato. Tutto e a tutti viene donato, senza distinzioni. Per ricevere tutte le grazie di Dio, ci è chiesto solo una cosa: essere aperti alla grazia, aprire il cuore, avere un cuore puro ed umile! Purificare il cuore comincia dal riconoscerci peccatori, è questo è il primo passo.

 Isaia, Paolo e Simon Pietro si riconoscono peccatori, mostrano tutta la loro fragilità ed umiltà, si riconoscono impuri. Riconoscendoci peccatori apriamo il cuore al perdono del Signore, mostriamo la nostra docilità, la nostra umiltà, la nostra miseria, e con cuore umile e purificato ci poniamo nel migliore dei modi per accogliere la grazia, per riceverla nel nostro cuore, custodirla e farla fruttare.

Nella prima lettura, il serafino purifica le labbra impure con il carbone ardente: le labbra, le parole che escono dalla bocca sono una manifestazione del nostro cuore.

Saulo poi chiamato Paolo  e’ stato purificato sulla strada per Damasco; dopo essere stato perdonato da Dio, una grande luce lo investì, divenne cieco, così da poter guardare nel suo cuore e pentirsi. Simon Pietro si riconosce peccatore davanti a Gesù. E Gesù gli risponde: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».

Nelle tre lettura c’è una chiamata, l’invito ad una missione. La Parola di Dio che chiama, la Luce di Dio che agisce, il Fuoco dello Spirito Santo che purifica e santifica. Nelle tre letture c’è una comune risposta: Isaia, Paolo e Simon Pietro si riconoscono peccatori e così facendo permettono alla grazia di Dio di perdonare, purificare, e compiere grandi cose per mezzo di loro.

Riconosciamoci peccatori, accostiamoci frequentemente al confessionale come così ci suggerisce la Madonna  in numerosi suoi messaggi dati a Medjugorje.

Così sia!

Prima lettura

Is 6,1-2.3-8
Eccomi, manda me!

Dal libro del profeta IsaìaNell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo:
«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!
Tutta la terra è piena della sua gloria».
Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:
«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse:
«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua colpa
e il tuo peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 137

Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria. Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.

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Seconda lettura

1Cor 15,1-11
Così predichiamo e così avete creduto.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai CorìnziVi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.Parola di Dio.Forma breve (1Cor 15, 3-8.11):Dalla lettera prima lettera di san Paolo apostolo ai CorìnziFratelli, a voi ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 4,19)
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me, dice il Signore,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 5,1-11
Lasciarono tutto e lo seguirono.

Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.Parola del Signore