Siamo come Gesù e Maria, umili e miti di cuore!

“Rivolgetevi al mio Cuore Immacolato con queste parole di consacrazione: “O Cuore Immacolato di Maria, ardente di bontà, mostra il tuo amore verso di noi. La fiamma del tuo Cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini. Noi ti amiamo tanto. Imprimi nei nostri cuori il vero amore così da avere un continuo desiderio di te. O Maria, umile e mite di cuore, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Tu sai che tutti gli uomini peccano. Donaci, per mezzo del tuo Cuore Immacolato, la salute spirituale. Fa’ che sempre possiamo guardare alla bontà del tuo Cuore materno e che ci convertiamo per mezzo della fiamma del tuo cuore. Amen”.
Messaggio del 28 novembre 1983

Quante volte la Madonna ci ha invitati ad essere miti ed umili di cuore, come Lei, come Gesù, quante volte ci ha invitati ad avere cuori puri ed umili!

Gesù nel Vangelo di oggi parla chiaro, fin dal canto al vangelo: “imparate da me, che sono mite e umile di cuore.”“va’ a metterti all’ultimo posto.” “chi si umilia sarà esaltato.”

E poi ci dice di agire gratuitamente, senza aspettarsi il contraccambio, senza secondi fini, senza tornaconto, semplicemente per amore: “sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti.”

Gesù e Maria ci insegnano l’umiltà e la mitezza di cuore con la loro vita terrena, con tanti piccoli esempi di gesti e parole narrate nel Vangelo.

Pensiamo alla dolcezza, alla tenerezza, all’umiltà, alla mitezza con cui Gesù si relaziona con Marta, Giairo, Zaccheo, con la vedova di Nain, con Tommaso, coi discepoli sulla strada di Emmaus.

Pensiamo alla dolcezza, alla tenerezza, all’umiltà, alla mitezza con cui Gesù posa lo sguardo su ciascuno di noi.

Pensiamo alla dolcezza, alla tenerezza, all’umiltà, alla mitezza, all’amore misericordioso con cui Maria maternamente ci guarda, ed infatti ci dice:

“Rimanete saldi nella fede, digiunate e pregate. Io sarò sempre accanto a voi, a ogni vostro passo”.

La Madonna ci invita continuamente all’umiltà, ad essere umili come Lei, come Gesù, questa è una chiave essenziale per entrare in Paradiso, chi non è umile non può entrarci:

Messaggio del 2 luglio 2014(Messaggio straordinario dato a Mirjana)
“vi invito ad incamminarvi sulla via dell’umiltà”.

“Mio Figlio ama i puri e gli umili. I cuori puri ed umili ridanno vita alle parole di mio Figlio: le vivono, le diffondono e fanno in modo che tutti le odano.”

Così sia!

Prima lettura
Sir 3,19-21.30-31
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro del SiràcideFiglio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio. Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 67
Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome. Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.
>Seconda lettura
Eb 12,18-19.22-24
Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
Dalla lettera agli EbreiFratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova. Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 11,29)
Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.
>Vangelo
Lc 14,1.7-14
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
Dal Vangelo secondo LucaAvvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto,perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». Parola del Signore

Alziamo la fiammella, accendiamo, divampiamo il nostro fuoco!

Pregate e digiunate affinchè il regno di Dio venga in mezzo a voi.Mio figlio vi accenda del fuoco dello Spirito Santo.

Messaggio del 14 marzo 1984 

Il nostro battesimo è un battesimo d’acqua e di fuoco: un battesimo non solo d’acqua per la conversione e la purificazione, ma un battesimo di acqua e fuoco, ossia un battesimo che ci purifica dal peccato originale, che ci redime, che ci salva, e che ci riempie del fuoco dello Spirito, dello Spirito Santo.

Ecco dunque il senso delle parole di Gesù di oggi nel Vangelo:

“Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!”

Gesù ci dona il fuoco dello Spirito Santo, ed in noi battezzati c’è questa fiammella, ma com’è questa fiammella? E’ piccola, smorta, quasi quasi va spegnendosi sempre più, oppure si è trasformata in fuoco ardente nel cuore? E’ una viva fiamma? C’è ardore, c’è zelo, c’è trasporto nel nostro cuore di cristiani, oppure siamo cristiani tiepidi, insignificanti?

San Paolo ci dice oggi:

“Avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.”

C’è ardore nella sua parola infiammata dal fuoco dello Spirito, c’è una grande fiamma accesa, divampante, non è una fiammella piccola piccola:

Gesù si sottopose alla croce, dice San Paolo, e continua dicendo: “non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.”

Gesù sul Getsemani entrato nella lotta pregava più intensamente.

Non perdiamoci d’animo, non stanchiamoci, siamo perseveranti e saldi nella fede, nella speranza (come dice il salmo… Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. ), nella carità.

Come dice San Paolo: “corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù..”

Dobbiamo imparare a leggere i segni dei tempi come sappiamo leggere il tempo che farà guardando le nubi che si avvicinano, e non c’è tempo da perdere, il tempo è praticamente scaduto. Gesù ci dice che siamo negli ultimissimi tempi, è giunto il tempo dei tempi, e guai a quelli che continueranno a mangiare, bere, divertirsi, come se niente fosse.

“Come infatti il lampo guizza da un estremo all’ altro del cielo e illumina ogni cosa, così sarà il Figlio dell’ uomo nel suo giorno. Ma prima egli deve patire molto ed essere rifiutato dagli uomini di questo tempo. E come avvenne ai tempi di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’ uomo: si mangiava, si beveva, si prendeva moglie e si prendeva marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’ arca. Poi venne il diluvio e li spazzò via tutti”.

Chi persevererà nella fede, nella speranza, nella carità, nella preghiera, nei sacrifici, nei sacramenti, non deve e non dovrà temere, il Signore lo protegge e avrà cura di lui come fece con Geremia gettato nella cisterna, perché il Signore viene presto in nostro aiuto come dice il Salmo:

“Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore
.

Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare”.

I molti che vedranno sono coloro che non sono ciechi, sordi e muti, coloro che aprono il cuore a Gesù, coloro che aprono il cuore alla Madonna e vivono i suoi messaggi, come ad esempio questo:

“Sapete, cari figli, che quando fa freddo e buio, se le persone vedono un fuoco, gli vanno vicino e si riscaldano. Così è per il cristiano, colui che segue Gesù: se davvero egli diviene fuoco, diviene servo degli altri e li aiuta a conoscere la vera luce. Per questo, cari figli, mi aspetto da voi che siate questa fiamma nella notte che mostrerà agli altri la vera luce”.

Messaggio del 14 gennaio 1989 

coloro che riconoscono i segni dei tempi, coloro che restano saldi nella fede, coloro che restano saldi nella speranza.

Per far questo Gesù ci chiede di alzare la fiammella, di accendere il nostro fuoco battesimale, di far divampare lo Spirito presente in noi: a questo è chiamato il cristiano nel tempo di oggi, negli ultimissimi tempi!

Prima lettura 
Ger 38,4-6.8-10
Mi hai partorito uomo di contesa per tutto il paese (Ger 15,10).
Dal libro del profeta GeremìaIn quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisternadi Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 39
Signore, vieni presto in mio aiuto.Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore
.Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare.
>Seconda lettura
Eb 12,1-4
Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.
Dalla lettera agli EbreiFratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
>Vangelo
Lc 12,49-53
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».Parola del Signore

Non temiamo, non abbiamo paura!

“Angeli miei, non abbiate paura di nulla perché io vi sono vicina e vi proteggo. Qualunque problema abbiate, chiamatemi ed io verrò subito da voi e vi aiuterò a risolvere le difficoltà nel miglior modo possibile.”

Messaggio del 4 marzo 1982

Gesù oggi ci dice: “non temete, piccolo gregge!”. Quante volte nell’antico e nuovo testamento abbiamo ascoltato questa parola: “non abbiate paura, non temete”!

Quante volte la Madonna da Medjugorje ci ha ricordato di non avere paura!

“Non abbiate paura, io sono con voi”. “Chi prega ed ama non teme, ha speranza ed amore misericordioso”. Messaggio del 2 aprile 2016

Pregare ed amare, questi sono i verbi chiave da mettere in pratica con perseveranza ogni giorno, ed ogni giorno un po’ di più per camminare spediti verso il Paradiso con fede salda, perché, come dice la Beata Vergine Maria: “Figli miei, si salveranno solo coloro che con amore e fede camminano verso il Padre Celeste. Non abbiate paura, sono con voi!”

La chiave per non avere paura è l’amore. Chi ama non ha paura, perché chi ama porta l’amore di Gesù nel cuore e lo emana, lo trasmette a tutti con la testimonianza di verità della sua vita.

Gesù ancora una volta ci invita ad essere vigili ed oranti, a pregare, pregare, pregare, per non cadere in tentazione come disse ai discepoli sul Getsemani, perché l’ora è giunta. Dobbiamo essere pronti, perché il tempo è compiuto, il disegno della salvezza si sta compiendo, si sta chiudendo il cerchio, è ora il momento, ora più che mai, di restare saldi nella fede – come ci esorta San Paolo, e soprattutto traboccanti di amore misericordioso, di carità verso il prossimo, verso i nostri fratelli.

“Non temete, non abbiate paura!”, nonostante tutto quanto sta per accadere, perché chi è in Gesù, chi è nell’amore non può avere paura di nulla, il suo cuore è nella gioia e nella pace di Cristo, perciò non può avere il cuore turbato, perché ogni turbamento viene dal nemico. Gesù e Maria ci daranno la forza, il coraggio, il vigore per attraversare gli ultimi tempi, per vivere con amore questi ultimi tempi, quest’ultima via Crucis – già rivelata nella terza parte del segreto di Fatima – dell’umanità, per salire infine sul monte e vincere!

Messaggio del 2 luglio 2007 (Messaggio straordinario dato a Mirjana)

“Mio Figlio avrebbe potuto vincere con la forza, ma ha scelto la mitezza, l’umiltà e l’amore. Seguite mio Figlio e datemi le vostre mani, affinché insieme saliamo sul monte e vinciamo. Vi ringrazio.”

Non dobbiamo avere paura, perché chi è nella grazia di Dio, chi prega, ama, obbedisce ai suoi comandamenti, è già salvo: deve solo perseverare nella preghiera, nell’amore, nella fede. Al momento opportuno il Signore non tarderà ad avvisare i suoi figli chiamati, eletti e salvati, i suoi figli che sono nella Sua grazia, come fece con Giuseppe e Maria, preavvisandoli in sogno dell’imminente strage dei bambini innocenti, così che essi ebbero il tempo di fuggire in Egitto; come fece con gli israeliti dando loro istruzioni per salvarsi dal castigo incombente sui figli primogeniti degli egiziani. Dio salva chi ha fede in Lui, non ci sono dubbi su questo!

Ce lo ribadisce la prima lettura odierna tratta dal libro della Sapienza:

“La notte [della liberazione] fu preannunciata ai nostri padri.”

Siamo vigili ed oranti, dobbiamo essere pronti come ci dice Gesù nel Vangelo odierno “Siate pronti!”,, perché l’ora sta per giungere, ma non sappiamo quando verrà il padrone, per cui preghiamo, preghiamo, preghiamo senza stancarci mai, restiamo saldi nella fede, affidiamoci e confidiamo nell’aiuto del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria consacrandoci quotidianamente ad essi, ed amiamo, amiamo, amiamo, senza calcoli e pretese, amiamo di quell’amore misericordioso che ci ha insegnato Gesù, che ci ha insegnato Maria, nostra madre di misericordia!

Così sia!

Prima lettura

Sap 18,6-9

Come punisti gli avversari, così glorificasti noi, chiamandoci a te.

Dal libro della Sapienza

La notte [della liberazione] fu preannunciata ai nostri padri,

perché avessero coraggio,

sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.

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Il tuo popolo infatti era in attesa

della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.

Difatti come punisti gli avversari,

così glorificasti noi, chiamandoci a te.

I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto

e si imposero, concordi, questa legge divina:

di condividere allo stesso modo successi e pericoli,

intonando subito le sacre lodi dei padri.

Parola di Dio

> Salmo responsoriale

Sal 32

Beato il popolo scelto dal Signore.

Esultate, o giusti, nel Signore;

per gli uomini retti è bella la lode.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,

il popolo che egli ha scelto come sua eredità.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,

su chi spera nel suo amore,

per liberarlo dalla morte

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e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:

egli è nostro aiuto e nostro scudo.

Su di noi sia il tuo amore, Signore,

come da te noi speriamo.

> Seconda lettura

Eb 11,1-2.8-19

Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio stesso.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.

Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.

Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.

Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.

Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città.

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Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: «Mediante Isacco avrai una tua discendenza». Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.

Parola di Dio.

Forma breve (Eb 11,1-2.8-12):

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.

Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.

Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.

Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 24,42-44)

Alleluia, alleluia.

Vegliate e tenetevi pronti,

perché, nell’ora che non immaginate,

viene il Figlio dell’uomo.

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Alleluia.

>

Vangelo

Lc 12,32-48

Anche voi tenetevi pronti.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.

Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.

Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.

Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!

Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».

Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.

Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.

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Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.

A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Parola del Signore.