Prendiamoci cura della nostra anima e del nostro cuore accumulando tesori in cielo; siamo davvero poveri in Spirito!

“Cari figli vi ho invitati e vi invito nuovamente a conoscere mio Figlio, a conoscere la verità. Io sono con voi e prego che ci riusciate. Figli miei, dovete pregare molto per avere quanto più amore e pazienza possibile, per saper sopportare il sacrificio ed essere poveri in spirito. Mio Figlio, per mezzo dello Spirito Santo, è sempre con voi. La sua Chiesa nasce in ogni cuore che lo conosce. Pregate per poter conoscere mio Figlio, pregate affinché la vostra anima sia una cosa sola con lui. È questa la preghiera ed è questo l’amore che attira gli altri e vi rende miei apostoli. Vi guardo con amore, con amore materno. Vi conosco, conosco i vostri dolori e le vostre afflizioni, perché anch’io ho sofferto in silenzio. La mia fede mi ha dato amore e speranza. Vi ripeto: la Risurrezione di mio Figlio e la mia Assunzione al Cielo sono per voi speranza e amore. Perciò, figli miei, pregate per conoscere la verità, per avere una fede salda, che guidi i vostri cuori e sappia trasformare le vostre sofferenze e i vostri dolori in amore e speranza. Vi ringrazio.”
Messaggio del 2 febbraio 2016 

La Madonna ci invita a pregare molto per saper sopportare il sacrificio ed essere poveri in spirito, a pregare affinché la nostra anima sia una cosa sola con lui. Sacrificio significa rinuncia, chiederci quanto e cosa siamo risposti a rinunciare per Gesù per amore di Cristo, come ci insegna la Madonna stessa nel seguente messaggio:

Messaggio del 6 giugno 1987 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Chiedetevi: sono pronto a lasciare ogni cosa e a seguire senza riserve la volontà di Dio?

Messaggio del 28 dicembre 2012 (Messaggio straordinario dato a Ivan)
“Che cosa posso fare perché il mio cuore sia più vicino a Gesù?”. Che questa domanda vi guidi. Dite a voi stessi: “Che cosa devo lasciare? Che cosa devo rifiutare, perché il mio cuore sia più vicino a Gesù?”.

Nella povertà di spirito siamo più vicini a Gesù, è questa la felicità che ci aspetta, è questo il regno di Dio che desidera formarsi nel nostro cuore con la presenza e la vicinanza di Gesù!

Se ci approcciamo alle cose di questo mondo con attaccamento, diventiamo schiavi della vanità. Essere poveri di spirito significa non attaccarci alle cose di questo mondo, essere liberi da esse ed accumulare tesori nel cielo,   “perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore”.

Dobbiamo dunque svestirci dell’uomo vecchio, come dice San Paolo: “vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato”. Gesù poi ci ammonisce: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». E con la parabola del ricco stolto ci avverte della sua triste fine: “Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Se lasciamo ogni egoismo non attaccandoci e preoccupandoci dei beni di questo mondo, per fare spazio a Gesù, dedicandogli il nostro tempo migliore, incontrandolo nella preghiera, nel confessionale, nell’adorazione, nella santa messa, nei sacramenti, nei poveri che incontriamo, allora ci spogliamo dell’uomo vecchio e permettiamo a Dio di agire in noi, di far fiorire nel nostro cuore le grazie che continuamente ci porta in dono: così nasce e fiorisce il regno dei cieli già nel nostro cuore, così germoglia la pace e la gioia nel nostro cuore, perché così ci arricchiamo presso Dio, perché Dio per mezzo della nostra povertà ci arricchisce immensamente già in questa nostra vita terrena con innumerevoli grazie spirituali e provvedendoci di quanto ci è necessario per una vita sobria da buoni cristiani!

Così sia!

Prima lettura 
Qo 1,2;2,21-23
Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica?
Dal libro del QoèletVanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.
Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 89
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
>Seconda lettura
Col 3,1-5.9-11
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai ColossèsiFratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.

Alleluia.
>Vangelo
Lc 12,13-21
Quello che hai preparato, di chi sarà?
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».Parola del Signore

Preghiamo Dio Padre, il Padre Nostro, entriamo in contatto e dialogo con l’Altissimo!

“Tutti i miei figli che cercano l’aiuto del Padre saranno da lui esauditi perché egli li ama tanto e li vuole vedere pieni di gioia. L’unica cosa che debbono fare per ottenere aiuto è pregare, dire al Padre tutto ciò che desiderano. E l’unico modo per parlare con Dio è proprio la preghiera. Preghiamo tutti il nostro caro Padre perché volga il suo sguardo verso quelli che sono tristi, malati e soli. Invitate pure loro a dedicarsi alla preghiera, al digiuno e al sacrificio. Io, la madre, pregherò per loro. Ma non si può ottenere nulla se anch’essi non cercano questo contatto col Padre”.

Messaggio del  2 febbraio 1992

Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto, dice oggi il Salmo, ed Abramo infatti invoca Dio, con una preghiera ripetuta ed accorata intercede per la sorte degli uomini ed alla fine ottiene, perché come dice il Signore Gesù, “chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto”. 

E’ importante la preghiera, che è un dialogo del figlio con il padre, di ciascuno di noi con il Padre Nostro, la preghiera stessa che Gesù ci ha insegnato per rivolgerci a nostro Padre. E’ importante entrare in relazione con Dio Padre, dialogare con cuore puro e umile con Lui, pregare e perseverare nella preghiera, come Gesù, che pregava sempre, giorno e notte, mantenendo, rafforzando e ravvivando la relazione con il Padre Suo e Padre Nostro. Con la preghiera, con questo dialogo incessante diamo e riceviamo molto di più di quanto diamo; pure lo spirito di preghiera è un dono che riceviamo. Con la preghiera chiediamo (è importante chiedere bene), invochiamo il perdono, intercediamo per i nostri fratelli, offriamo il nostro contributo per la salvezza delle anime, cresciamo spiritualmente grazie alle tante grazie che con la preghiera incessante e continua, continuamente riceviamo. Quante volte la Beata Vergine Maria ci invita a pregare l’Altissimo! Quante volte la Madonna ci ha insegnato anche come pregare!

Messaggio del 21 marzo 1985 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Domandatevi perché bisogna pregare. Si prega per stare in Dio, per sentire Dio dentro di voi. Se pregate bene, se pregate col cuore, dopo cinque minuti di preghiera deve succedere qualcosa dentro di voi. Adesso pregate ancora il Padre Nostro.

Messaggio del 25 gennaio 2012
Attraverso la preghiera l’Altissimo vi darà l’abbondanza di grazia e voi diventerete le mie mani tese in questo mondo inquieto che anela alla pace.

Messaggio del 2 giugno 2013 (Messaggio straordinario dato a Mirjana)
Figli miei, non dimenticate che mio Figlio vi ha redenti con la sua croce e vi ha messi in grado di essere nuovamente figli di Dio e di chiamare di nuovo “Padre” il Padre Celeste. Per essere degni del Padre amate e perdonate, perché vostro Padre è amore e perdono. Pregate e digiunate, perché questa è la via verso la vostra purificazione, questa è la via per conoscere e comprendere il Padre Celeste. Quando conoscerete il Padre, capirete che soltanto Lui vi è necessario! (la Madonna ha detto questo in modo deciso e accentuato). 

Così sia!

Prima lettura 
Gen 18,20-32
Non si adiri il mio Signore, se parlo.
Dal libro della GènesiIn quei giorni, disse il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.
Abramo gli si avvicinò e gli disse
: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».
Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque».
Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci».Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 137
Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano.La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
>Seconda lettura
Col 2,12-14
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, perdonando tutte le colpe.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai ColossèsiFratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce.Parola di Dio
Canto al Vangelo (Rm 8,15)
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!

Alleluia.
>Vangelo
Lc 11,1-13
Chiedete e vi sarà dato.
Dal Vangelo secondo LucaGesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».

Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».Parola del Signore

Incontriamoci con Gesù nell’Eucarestia ed ascoltiamo la Sua Parola

“Cari figli la mia presenza reale e vivente in mezzo a voi deve rendervi felici, perché questo è il grande amore di mio Figlio. Egli mi manda in mezzo a voi affinché, con materno amore, io vi dia sicurezza; affinché comprendiate che dolore e gioia, sofferenza e amore fanno sì che la vostra anima viva intensamente; affinché vi inviti nuovamente a celebrare il Cuore di Gesù, il cuore della fede: l’Eucaristia. Mio Figlio, di giorno in giorno, nei secoli ritorna vivente in mezzo a voi: ritorna a voi, anche se non vi ha mai abbandonato. Quando uno di voi, miei figli, ritorna a lui, il mio Cuore materno sussulta di felicità. Perciò, figli miei, ritornate all’Eucaristia, a mio Figlio. La strada verso mio Figlio è difficile e piena di rinunce ma, alla fine, c’è sempre la luce. Io capisco i vostri dolori e le vostre sofferenze e, con materno amore, asciugo le vostre lacrime. Confidate in mio Figlio, poiché Egli farà per voi quello che non sapreste nemmeno chiedere. Voi, figli miei, voi dovete preoccuparvi soltanto per la vostra anima, perché essa è l’unica cosa che vi appartiene sulla terra. Sudicia o pura, la porterete davanti al Padre Celeste. Ricordate: la fede nell’amore di mio Figlio viene sempre ricompensata. Vi chiedo di pregare in modo particolare per coloro che mio Figlio ha chiamato a vivere secondo lui e ad amare il loro gregge. Vi ringrazio.”

Messaggio del  2 luglio 2016

La liturgia di oggi mette in evidenza alcune qualità importanti da coltivare per ogni cristiano: l’ospitalità, l’accoglienza, e l’ascolto della Parola di Dio.

Le letture ci ricordano che è Gesù colui il quale deve essere al centro della nostra vita, del nostro cuore, dei nostri pensieri, dei nostri gesti, delle nostre parole, delle nostre azioni. E per far sì che questo succeda dobbiamo accostarci a lui, stare ai sui piedi, incontrarlo. Maria, sorella di Marta, ci insegna come far sì che questo accada: occorre farci prossimi a Gesù, stargli vicino, andare incontro a Lui, ascoltare la Sua Parola e metterla in pratica dando frutto; occorre adorarLo, adorare Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Altare, incontrarlo nell’Eucarestia. La Madonna ci invita spesso da Medjugorje a vivere l’Eucarestia.

Così sia!

Messaggio del 15 ottobre 1983 (Messaggio straordinario)
Se sapeste quale grazia e quale dono ricevete nell’Eucaristia, vi preparereste ogni giorno per almeno un’ora.

 Messaggio del 26 luglio 1984 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Confessatevi bene e partecipate attivamente all’Eucarestia.

Messaggio del 6 agosto 1984 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Voi non capirete mai abbastanza la profondità dell’amore divino lasciato nell’Eucarestia.

 Messaggio del 8 agosto 1984 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Quando adorate l’Eucarestia, io sono con voi in modo particolare.

Messaggio del 2 maggio 2016 (Messaggio straordinario dato a Mirjana)
Non dimenticate che nell’Eucaristia, che è il cuore della fede, mio Figlio è sempre con voi. Egli viene a voi e con voi spezza il pane perché, figli miei, per voi è morto, è risorto e viene nuovamente.

Messaggio del 2 luglio 2015 (Messaggio straordinario dato a Mirjana)
L’amore ravviva sempre nuovamente il dolore e la gioia dell’Eucaristia, ravviva il dolore della Passione di mio Figlio, che vi ha mostrato cosa vuol dire amare senza misura; ravviva la gioia del fatto che vi ha lasciato il suo Corpo ed il suo Sangue per nutrirvi di sé ed essere così una cosa sola con voi.  Vivete lui, vivete l’amore, vivete la luce che sempre vi illumina nell’Eucaristia.

 Messaggio del 2 aprile 2015 (Messaggio straordinario dato a Mirjana)
Vi invito, apostoli miei, a vivere con gioia l’Eucaristia perché, nell’Eucaristia, mio Figlio si dona a voi sempre di nuovo e, col suo esempio, vi mostra l’amore e il sacrificio verso il prossimo. Vi ringrazio.

Messaggio del 2 agosto 2014 (Messaggio straordinario dato a Mirjana)
Vi invito affinché la vita per la vostra anima sia l’Eucaristia.

Prima lettura 
Gn 18,1-10
Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.
Dal libro della GènesiIn quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero:
 «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 14
Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
>Seconda lettura
Col 1,24-28
Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai ColossèsiFratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dioil mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi.
A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono,
e producono frutto con perseveranza.
Alleluia.
>Vangelo
Lc 10,38-42
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signoreascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».Parola del Signore

Abbiamo occhi nuovi: solo la carità rimarrà!

“Cari figli! Ringraziate Dio con me per il dono che Io sono con voi. Pregate, figlioli, e vivete i comandamenti di Dio perché siate felici sulla terra. Oggi, in questo giorno di grazia desidero darvi la mia benedizione materna di pace e del mio amore. Intercedo per voi presso mio Figlio e vi invito a perseverare nella preghiera perché con voi possa realizzare i miei piani. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Messaggio del  25 giugno 2016

Oggi San Paolo ci invita a vedere: siamo chiamati a vedere, a vedere Gesù in ognuno che incontriamo, siamo chiamati ad avere occhi nuovi!

E’ questo che ci ricorda Gesù con la parabola del buon Samaritano odierna, ci invita ad avere occhi nuovi, perché noi siamo chiamati alla libertà, ma siamo liberi di scegliere (“mi fermo o non mi fermo?”) e siamo chiamati alla novità del Vangelo, ad accogliere la Buona Novella: (“vedo Gesù o non lo vedo sul ciglio della strada?”), siamo chiamati all’amore misericordioso, “perché l’amore chiama amore e fa’ che le opere siano più importanti delle parole” (messaggio del 2 giugno 2016).

La conoscenza è importante, ma il nostro cuore deve rimanere sempre puro, umile, semplice. Dobbiamo obbedire ai decreti di Dio, ai suoi comandamenti, viverli, come ci ricorda la Beata Vergine Maria nel suo messaggio del 25 giugno 2016:

. “Pregate, figlioli, e vivete i comandamenti di Dio perché siate felici sulla terra”.

Vivere il comandamento dell’amore che ci ha insegnato Gesù significa essere misericordiosi come il Padre, come Gesù, come Maria, madre di misericordia.

Vivere il comandamento dell’amore significa amare di un amore sconfinato, misericordioso, com’è quello del buon samaritano. Significa vedere e amare Gesù in ogni prossimo che incontriamo.

Il buon samaritano è Gesù che si prende cura di Gesù, “vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui.”

E’ un vedere con cuore aperto, umile, puro, è un vedere con cuore misericordioso. E’ uno sguardo pieno d’amore, compassionevole, come quello di Gesù quando guardò Zaccheo,  la vedova di Nain, Matteo.. E’ uno sguardo che si trasforma in azione, in gesti d’amore ed in altri sguardi d’amore, non come quegli sguardi del sacerdote e del levita che videro e passarono oltre, senza guardare il moribondo negli occhi.. Lo sguardo è un incontro: se non guardiamo negli occhi il prossimo non lo incontriamo, non ci avviciniamo a lui, non ci facciamo prossimi, non ci prendiamo cura di lui, non gli versiamo l’olio e il vino: quell’olio che è unzione e benedizione;  quel vino che è gioia per gli sposi nelle nozze di Cana, quel  vino che è sangue nel calice amaro della sofferenza nella passione di Gesù, quel vino che è il sangue uscito insieme con l’acqua dal cuore trafitto di Gesù in croce.

Questo è l’amore che ci chiede Gesù: l’amore che nasce da uno sguardo misericordioso, l’amore che diventa azione, opera d’amore, l’amore che si muove da noi stessi, perché amiamo il prossimo come noi stessi, perché amiamo il prossimo come amiamo Dio che ci riempie continuamente il cuore di doni, d’amore, perchè amiamo come Gesù ci ha amato.

così sia!

Prima lettura
Dt 30,10-14
Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.
Dal libro del DeuteronòmioMosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica». Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 18
I precetti del Signore fanno gioire il cuore.La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
>Seconda lettura
Col 1,15-20
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai ColossèsiCristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli. Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 6,63.68)
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.
>Vangelo
Lc 10,25-37
Chi è il mio prossimo?
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». Parola del Signore

Pace! Pace! Pace! Ascoltiamo nostra Mamma, la Beata Vergine Maria!

«Io sono la Beata Vergine Maria». Comparendo nuovamente alla sola Marija, la Madonna dice: «Pace. Pace. Pace. Riconciliatevi. Riconciliatevi con Dio e tra di voi. E per fare questo è necessario credere, pregare, digiunare e confessarsi».

Messaggio del  26 giugno 1981

Ciò che conta è essere nuove creature dice San Paolo. E su quanti seguono ciò, sia quella pace e misericordia, annunciata già dal profeta Isaia: è questa la promessa di Dio: “Rallegratevi! Io farò scorrere come un fiume la pace”.  Gesù è la nostra gioia e la nostra pace, una grazia che scorre in abbondanza, per coloro i quali desiderano riceverla, per coloro che scelgono di essere nuove creature.

Ciascuno di noi deve fare la propria parte, con fatica, con sacrificio. Queste delizie non sono a buon mercato!

E chi ha la pace e la gioia di Gesù nel cuore è chiamato a portarla agli altri e ad essere portatore di pace in questo mondo senza pace. Siamo chiamati a testimoniare con la nostra vita la pace, la gioia e l’amore di Cristo, a portarla nelle case e tra la gente. Andiamo, certo, per le strade del mondo come agnelli in mezzo ai lupi, perciò ci vuole umiltà, prudenza, sobrietà, coraggio, però non dobbiamo avere paura, perché siamo con Cristo: uniti a Gesù abbiamo già tutto.  La Parola di oggi è un invito alla gioia, come profetizzato da Isaia e come ci dice anche Gesù: “rallegratevi perché  i vostri nomi sono scritti nei cieli. Il nome è importante, ed è importante che il nostro nome sia scritto nel libro della vita, nostro lasciapassare per il Regno di Dio, perché questo attesta che siamo conosciuti da Gesù. Per essere conosciuti da Gesù, come ci ricorda anche la Madonna da Medjugorje, dobbiamo credere, pregare, digiunare, riconciliarci con Dio e tra di noi frequentemente, chiedere perdono, perdonare e amare, in una parola dobbiamo seguire Gesù ed i suoi insegnamenti, dobbiamo ascoltare quel che ci dice la Beata Vergine Maria fin dal suo primo messaggio.

Così sia!

«Io sono la Beata Vergine Maria». Comparendo nuovamente alla sola Marija, la Madonna dice: «Pace. Pace. Pace. Riconciliatevi. Riconciliatevi con Dio e tra di voi. E per fare questo è necessario credere, pregare, digiunare e confessarsi».

Messaggio del  26 giugno 1981

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Prima lettura 
Is 66,10-14
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.
Dal libro del profeta Isaìa Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate
.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio
,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi». Parola di Dio
>Salmo responsoriale
Sal 65
Acclamate Dio, voi tutti della terra. Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». «A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno. Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
>Seconda lettura
Gal 6,14-18
Porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen. Parola di Dio
Canto al Vangelo (Col 3,15.16)
Alleluia, alleluia.
La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.
Alleluia. Oppure: (cf. Col 3,15.16)
Alleluia, alleluia.
La pace di Cristo regni nei vostri cuori
>Vangelo
Lc 10,1-12.17-20
La vostra pace scenderà su di lui.
Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». Parola del Signore.