“Cari figli vi ho invitati e vi invito nuovamente a conoscere mio Figlio, a conoscere la verità. Io sono con voi e prego che ci riusciate. Figli miei, dovete pregare molto per avere quanto più amore e pazienza possibile, per saper sopportare il sacrificio ed essere poveri in spirito. Mio Figlio, per mezzo dello Spirito Santo, è sempre con voi. La sua Chiesa nasce in ogni cuore che lo conosce. Pregate per poter conoscere mio Figlio, pregate affinché la vostra anima sia una cosa sola con lui. È questa la preghiera ed è questo l’amore che attira gli altri e vi rende miei apostoli. Vi guardo con amore, con amore materno. Vi conosco, conosco i vostri dolori e le vostre afflizioni, perché anch’io ho sofferto in silenzio. La mia fede mi ha dato amore e speranza. Vi ripeto: la Risurrezione di mio Figlio e la mia Assunzione al Cielo sono per voi speranza e amore. Perciò, figli miei, pregate per conoscere la verità, per avere una fede salda, che guidi i vostri cuori e sappia trasformare le vostre sofferenze e i vostri dolori in amore e speranza. Vi ringrazio.”
Messaggio del 2 febbraio 2016
La Madonna ci invita a pregare molto per saper sopportare il sacrificio ed essere poveri in spirito, a pregare affinché la nostra anima sia una cosa sola con lui. Sacrificio significa rinuncia, chiederci quanto e cosa siamo risposti a rinunciare per Gesù per amore di Cristo, come ci insegna la Madonna stessa nel seguente messaggio:
Messaggio del 6 giugno 1987 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Chiedetevi: sono pronto a lasciare ogni cosa e a seguire senza riserve la volontà di Dio?
Messaggio del 28 dicembre 2012 (Messaggio straordinario dato a Ivan)
“Che cosa posso fare perché il mio cuore sia più vicino a Gesù?”. Che questa domanda vi guidi. Dite a voi stessi: “Che cosa devo lasciare? Che cosa devo rifiutare, perché il mio cuore sia più vicino a Gesù?”.
Nella povertà di spirito siamo più vicini a Gesù, è questa la felicità che ci aspetta, è questo il regno di Dio che desidera formarsi nel nostro cuore con la presenza e la vicinanza di Gesù!
Se ci approcciamo alle cose di questo mondo con attaccamento, diventiamo schiavi della vanità. Essere poveri di spirito significa non attaccarci alle cose di questo mondo, essere liberi da esse ed accumulare tesori nel cielo, “perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore”.
Dobbiamo dunque svestirci dell’uomo vecchio, come dice San Paolo: “vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato”. Gesù poi ci ammonisce: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». E con la parabola del ricco stolto ci avverte della sua triste fine: “Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Se lasciamo ogni egoismo non attaccandoci e preoccupandoci dei beni di questo mondo, per fare spazio a Gesù, dedicandogli il nostro tempo migliore, incontrandolo nella preghiera, nel confessionale, nell’adorazione, nella santa messa, nei sacramenti, nei poveri che incontriamo, allora ci spogliamo dell’uomo vecchio e permettiamo a Dio di agire in noi, di far fiorire nel nostro cuore le grazie che continuamente ci porta in dono: così nasce e fiorisce il regno dei cieli già nel nostro cuore, così germoglia la pace e la gioia nel nostro cuore, perché così ci arricchiamo presso Dio, perché Dio per mezzo della nostra povertà ci arricchisce immensamente già in questa nostra vita terrena con innumerevoli grazie spirituali e provvedendoci di quanto ci è necessario per una vita sobria da buoni cristiani!
Così sia!
Prima lettura | |
Qo 1,2;2,21-23 Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica? | |
Dal libro del QoèletVanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male. Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!Parola di Dio | |
> | Salmo responsoriale |
Sal 89 | |
Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.Tu fai ritornare l’uomo in polvere, quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte.Tu li sommergi: sono come un sogno al mattino, come l’erba che germoglia; al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca.Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi!Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. | |
> | Seconda lettura |
Col 3,1-5.9-11 Cercate le cose di lassù, dove è Cristo. | |
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai ColossèsiFratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria. Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.Parola di Dio | |
Canto al Vangelo (Mt 5,3) Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia. | |
> | Vangelo |
Lc 12,13-21 Quello che hai preparato, di chi sarà? | |
+ Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».Parola del Signore |